mercoledì 23 novembre 2016

Non farti rubare il tempo!

Vasco Rossi in uno dei suoi grandi "pezzi" cantava:

" ... ma guardando la televisione
mi è venuta come l'impressione
che mi stessero rubando il tempo ... "

da: "Va bene così "

Oggi, più o meno inconsapevolmente, molto altro ci ruba tempo.
Il tempo per stare con gli amici, con la famiglia; il tempo per stare fuori, sentire i profumi, vedere i colori che cambiano,  ascoltare i suoni vivi della vita.
La vita!
Il tempo ce lo rubano anche le illusioni dei soldi facili, giocando a giochi in cui non si vince mai, oppure seguendo gli incantatori dalla parlantina svelta che ammalia le persone promettendo salute e felicità. Il tempo me lo sta rubando anche questa maledetta connessione che va lenta perché vorrebbero passassi ad un nuovo e più costoso contratto. 
Il tempo.
La lista da qui in avanti potete arricchirla voi.
Il fatto è che tutti lo vogliono .. il nostro tempo.
... Questo bene prezioso per gli strateghi di marketing ha un valore commerciale. E noi diventiamo prodotti da vendere ed acquistare. Pur di averlo.
Se ne può uscire?
No. Non credo.
So solo che possiamo spenderlo meglio. Con chi se lo merita ad esempio.
Scegliamo di vivere la nostra vita e non quella di altri. Passiamo più tempo con chi ci merita, con quanto o quanti ci danno soddisfazione.
Questo si, si può fare.
Rock your Life!
Mirko

sabato 29 ottobre 2016

Siamo quello che siamo: "UNICI"!

... Si ride, si scherza, si ricordano momenti della propria fanciullezza come Polaroid lanciate sul tavolo a comporre la vita che finora è trascorsa; ed i colori si intensificano mano a mano che questi si fanno più recncenti, ... più "freschi".
Sono cene tra amici di vecchia data, ... o tra coetanei.
Ci sono sempre tante cose da dire, ed in ognuna di queste c'è sempre un "Enrico Brignano" della situazione che riesce a tenere alto il livello di divertimento.
Il "nostro" Gianni, ad esempio, l'ultima volta si è lanciato in una serie di terminologie "moderne" che usano i ragazzi per classificare le donne, e la "nostra" Irene ci spiegava il metodo rapido per imparae ad usare il computer in età adulta, con prova pratica di suo marito.
Ovviamente tutto in chiave ironica e condita con doppisensi e sottintesi che vi lascio solo immaginare.
Ci si sente ragazzetti e maturi contemporaneamente, "sparacazzate" e "discorsimpegnati" allo stesso tempo.
Serve anche questo per colorare la notsra vita; qualche ora etsranei dalle nostre routine, qualche ora per accoggersi che si matura sì ... ma in fondo non si cambia.
Sono solo i segni del tempo che passa che cambiano, .. mentre il numero delle cene aumenta ed il grigio tra capelli anche, ma lo spacci per il "brizzolato che piace alle donne" (vale anche al contrario).
Rock your Life cari amici, sentiamoci sempre così, unici e belli per ciò che siamo.
Mirko

mirkomigliorini.blogspot.com












domenica 4 settembre 2016

Scusa, ... ma tu al mare che fai?

Io proprio non riesco a capire.
Sì, insomma, non riesco più a trovarmi una collocazione che abbia un senso.
No, no, non sto avendo una crisi esistenziale, che solo un viaggio in India potrebbe giovarmi, è piuttosto una riflessione post ferie.
Già, perché mica faccio come tutti che staccano la spina e vanno in folle con la testa per un po'.
Resto acceso! Bah! Insomma, la questione è questa:
quando da ragazzo andavo al mare lo scopo era conoscere ragazze;
crescendo si ritorna da fidanzati con tutti i pavoneggiamenti del caso;
da sposato con figli c'hai il tuo bel daffare con borse e carrelli dei giochi e ... giocare;
i figli crescono, tua moglie prende il sole e tu hai queste possibilità:

  • leggi la gazzetta (tutta due volte, di schiena e di pancia), ma a me non piace!
  • leggi un settimanale (saltando tutta la pubblicità 4/5 volte), ma a me resta ancora tempo!
  • prendi il sole e basta, ma ho una resistenza limitata!
  • ascolti un po' di musica, ma otto ore con gli auricolari ...
  • prendi una decisione chiara, passeggi in riva al mare, per me peggio della tangenziale!
Quindi? Cioè, qualcuno mi capisce?
Ma che cazzo fate voi quando passate una giornata al mare? Diventate "camminatori seriali"? Vi intromettete nelle conversazioni altrui senza ritegno? Spalmate la crema alla signora dell'ombrellone accanto, mentre vostra moglie dorme, raccontando balle sulla vostra vita privata? Fate delle buche enormi dando la colpa ai bimbi poco lontani da voi?
E' patologia?
Chiaramente non maledico le giornate trascorse al mare, preferendo solo trekking od escursioni montane, ma sta cosa mi fa riflettere, non so se sono l'unico.
Ragazzi uniamo le forze facciamo qualcosa, io non voglio diventare un "camminatore seriale"!!!
Con tutta l'anima ...
Rock your Life!
Mirko

  

sabato 25 giugno 2016

Che stranezze abbiamo?

A volte ci chiediamo le cose più strane.
(... prendo dentro tutti perché suppongo che, chi più o chi meno, quando fa delle cretinate si domanda se sia patologico oppure rientri nella "comune normalità")

Nel senso di cose "strane":

  • cosa fate mentre attendete che vi servano il caffè al banco del bar? Io guardo i prezzi delle caramelle 
  • cosa fate mentre attendete il vostro turno in fila alla cassa? Io considero gli odori di chi mi sta attorno
  • cosa fate mentre attendete che un operatore telefonico controlli i dati richiesti e vi spara il brano della nuova campagna pubblicitaria? Io ci ballo sopra e se mi fanno incazzare ci ballo sopra da incazzato
  • cosa fate mentre siete in posta e attendete il vostro turno? Io rilevo quanti cartelli sono esposti con la scritta "non toccare"  
Questi giusto per citarne alcune. Cosa dite ... sono da curare?
Vabbè, mica sono cose gravi no? 
E voi come ve la cavate con le stranezze che vi ritrovate? 
Se avete voglia di lasciarvi andare ... raccontiamocele.

Rock your Life!
Mirko

venerdì 3 giugno 2016

giovedì 19 maggio 2016

Tra sogno e realtà

... Il fatto è che la vita non è come nei film. Là tutto dura un'ora, un'ora e mezza, ed i problemi si risolvono.
I cattivi muoiono, i deviati si redentono, i poveri si arricchiscono, gli sfigati si fidanzano (di solito con una stragnocca), e per finire arriva uno Zio Sam per tutti che dispensa mille milioni di miliardi.
... Talvolta ci illudiamo pure che possa accadere veramente prima o poi.
I titoli di coda ci riportano alla realtà.
Ci restano le vibranti emozioni, di vittorie contro il male (fisico e non), di fughe in posti fantastici, di amore che non riusciamo a dare (o ricevere), di persone dal cuore d'oro che vorremmo avere come amici.
Ci resta la colonna sonora che risveglia in noi tutto questo appena parte il brano.
Le corde della nostra sensibilità si muovono anche così.
Per fortuna.
Perché non tutto è frutto di perfetta razionalità.
Questo nostro prendere e lasciare la realtà ci permette di sognare, di vedere come potrebbe essere dopo;
sotto le righe vedere più bianco che nero, più bene che male.
Rock your Life & Learn to Fly!
Mirko

sabato 7 maggio 2016

Diamoci una regolata

Eppure quel "no sense" di John Belushi qualcosa di buono ce lo avrà pure trasmesso.
Certo non sarà come seguire un meeting di formazione con qualcuno che ce la vende bene ma anche John ci passava un suo messaggio.
Sì, lo so, vi starete chiedendo se per caso ne avesse uno vero?
Forse uno, forse il solo che si può cogliere senza uno strizzacervelli che analizzi il suo "Io".
Semplicemente faceva quello che gli andava senza troppi preconcetti.
Ma ci pensate a quanti fastidi in meno lui aveva? Pensava (poco), faceva.
Ok, troppo.
Però, se togliessimo un po' di barriere che limitano le nostre azioni, quanto meglio vivremmo.
In fondo è anche questo ciò di qui avremmo bisogno, di complicarci meno la vita.
Una cara amica, che oggi non c'è più, avrà pure avuto ragione nel "dispensare " Keep it simple" a tutti.
Ed io oggi lo ricordo a me, suggerendolo anche a voi.
Restiamo Semplici & Rock your Life!

Ciao,
Mirko

martedì 3 maggio 2016

Rock your Bike!

Ricordo anni bellissimi in sella alle due ruote. Non esattamente quelle della foto ma pur sempre due ruote.
In realtà a quel tempo ci avrei mangiato seduto sopra, ... e comunque il pensiero principale era di accendere il motore e partire.
Cristo Santo quanti kilometri.
Un grande senso di libertà.
Sì,  è proprio questa sensazione che probabilmente continuiamo a voler alimentare, il sentirci liberi, slegati e con il sorriso stampato sulla faccia.
Sì, perché ... vaffanculo il mondo ... di tanto in tanto, perché è così che dobbiamo anche sentirci.
... Probabilmente, prima o poi, me la riprendo sta moto.
Rock your Life & Rock your Bike
Mirko

domenica 1 maggio 2016

Buon 1° Maggio

Per chi lavora e lotta per difenderlo.
Per chi lo cerca e lotta per trovarlo.

Siamo più precari di ieri, cercando un equilibrio dove i punti non sono più fissi.
Non mancherà per questo la voglia di un futuro migliore per noi, ... per le nostre famiglie.
.... e perché abbiamo bisogno di un mondo migliore.

Rock your Life!
Mirko

venerdì 29 aprile 2016

HELLO!

Hello!
Cari amici salutare è un po' come scambiare un sorriso, un gesto cortese che non comporta difficoltà particolari. 

Generalmente offre in cambio una bella sensazione di educazione. 

Ricordo mamma che si preoccupava di crescermi "un bravo bambino" e non dimenticava mai di ripetermi "quando incontri qualche persona la devi salutare".


Direi che sembrano tempi lontani.


Azz ... gli anni volano!
Non so come la vediate voi ma noto una particolare difficoltà in questa pratica, che oltre a sottolineare l'educazione denota anche uno spiccato senso di sensibilità civica.

Che dite ci impegnato un po' di più? 

Rock your Life! 

Mirko 

domenica 28 febbraio 2016

Liberi Veramente

Alla fine degli anni settanta avevo tredici anni.
Anni difficili.
Solo crescendo me ne resi conto.

Ricordo mia madre.

Con le vicine di pianerottolo si ritrovava al pomeriggio per il caffè, fumare una sigaretta (quancuno ricorda le Kim?) e chiacchierare di tutto un po'.
Io bazzicavo tra la mia camera e la cucina, che tradotto voleva dire tra la musica ed il cibo.
Talvolta il chiacchierio tra loro si faceva sommesso ed intenso, intuivo allora che si trattava di qualcosa di particolarmente rilevante, di una certa importanza insomma.
Avevo imparato a capire. Mia madre me ne avrebbe comunque parlato.
Erano "problemi di droga", come lei diceva, del figlio di ... o della figlia di ... che si bucavano, che si facevano.
Problemi a casa e frequentazione di compagnie balorde.

Sì, perchè parlare di droga in quel tempo era qualcosa di veramente grave, di veramente brutto.
Un figlio che si bucava, in generale, era direttamente collegato alla famiglia in cui viveva, al padre difficile, violento, alla madre snaturata, alcolizzata, o cresciuto parcheggiato da amici o parenti, senza amore o affetto.
Non per questo giustificabile il gesto, sia ben chiaro che all'uso delle "sostanze" sono certamente contrario, ma, in un certo senso, quasi "comprendibili" le motivazioni.
In questo senso, l'oggi non ha imparato nulla dallo ieri.
Oggi infatti il consumo di tali, e ben più gravi droghe, è enormemente aumentato dagli anni settanta.
Ma ... vedete, riprendendo le chiacchiere di mia madre, qualcosa non mi torna.
Negli anni passati si poteva discutere di "motivazioni", comprendibili o meno, ma pur sempre di un "perchè" da cui partire. Oggi molto spesso è puro divertimento.
Come un gioco che finisce per imprigionarti, impossessarti per sempre.
Bruciarti la vita.
Il "perchè" di oggi ridicolizza il "perchè" di ieri, poveri disgraziati in cerca di qualcosa che curasse le ferite dell'anima e dell'amore mai ricevuto.
Mi sono imbattuto in un articolo di Sean Penn su Rolling Stones, che racconta l'incontro con uno dei narcotrafficanti più potenti al mondo, El Chapo, e per quanto io lo condanni non riesco a vedere diversamente da lui chi "consuma".
E la richiesta aumenta.
Il vorticoso affare che sta dietro a tutto questo, oggi, ha ripulito l'immagine dell'eroinomane degli anni settanta, perchè non renderebbe attraente questo mondo, perchè sarebbe identificabile e misurabile, perchè non sarebbe cool.
Meglio giovani belli, sorridenti, da far divertire, con la voglia di godersi la vita stampata in faccia.
E' un meccanismo automatico, tipo una vite senza fine, che non guarda in faccia a nessuno.
L'uomo è stato sostituito dal "cliente" e l'età media si è abbassata.
Non possiamo fare altro che parlarne, augurandoci che si aprano più occhi possibili, cercando di stimolare una reazione, un impeto, alla voglia di vivere da uomini liberi, capaci di usare la testa ed il cuore.

Rock your Love & Rock your Life!
Mirko


mirkomigliorini.blogspot.it