domenica 30 novembre 2014

La fila giusta?

Io non so voi ma sta cosa della fila giusta un po' mi infastidisce.
A volte credo ci sia un magnetismo per il quale pensi di fregare tutti ed accodarti a quella più veloce, e ... in realtà inizi a capire presto che ti sei fottuto.
Questa passata è stata una settimana di trasferte per lavoro e di caselli autostradali ne ho visti un bel numero. Benedetto Telepass.
Sì fino a quando non trovi quello che lo inforca e non lo possiede. E tu dietro che nemmeno puoi fare retromarcia. Ed imprechi. Oppure quello che si ferma e cerca la macchinetta per ritirare il biglietto. E tu dietro che ti sbracci per fargli capire che non c'è in quell'accesso la maledetta macchinetta per il biglietto. Ed imprechi.
Apriamo il capitolo posta? Posso solo dire che nel paese dove vivo abbiamo solo due impiegati nel minuscolo ufficio postale. Sarà possibile che non riesco a beccare la fila giusta nemmeno la'?
Quindi, mi sono oramai convinto che esiste una relazione tra chi becca la fila giusta e chi no.
Comincio ad avere un po' di paranoia da: "che fila scelgo adesso?".
Lo so, lo so, che è anche questione di culo, ma porca di quella bipbipbipbip un po' di culo anche a me qualche volta non farebbe male.
No, scusa. Che culo intendo? Fermi tutti. Il mio era un modo di dire che sta a significare "fortuna".
Eh! No. E' un attimo. Nomini "culo" e vai che subito cambia il discorso.
Comunque, era solo un modo simpatico, credo, per dirvi che anch'io sono abbonato alle file sbagliate.
E voi? Che rapporto avete con le file?
Se vi va ....  raccontiamocelo.
Nel frattempo, per non perdere lo speaker che c'è in me, ascoltiamoci un brano dei Big Country:
https://www.youtube.com/watch?v=eOgCjTXVnWk 
In A Big Country
Rock your Life!
Mirko

venerdì 14 novembre 2014

Pasta, pizza, chiacchiere e ... Cesare!

La pausa pranzo per noi italiani resta ancora un momento importante nella giornata lavorativa.
C'è chi timbra al volo e sfreccia tra il traffico ed i semafori, chi sfida il tempo pur di non rinunciare al rientro a casa, chi si ferma sul posto di lavoro con alcuni colleghi.
E c'è anche, e questo è il mio caso, chi si ferma da Cesare.
Cesare, con sua moglie, gestisce il bar interno all'azienda dove lavoro e per alcuni di noi, che abitano troppo lontano per andata-mangiata-ritorno, prepara pasta, pizza, piatti freddi, insalatone.
Questo è quello che mangiano noi.
Quello che mangia Cesare è improvvisazione pura, un mix di arte culinaria e attenzione agli alimenti, con una fantasia di spezie dal mondo che ... solo lui possiede.
Insomma, a volte è inguardabile quello che si mette nel piatto.
Mia madre direbbe:"el ga un stomego de fero".
Non gli mancano gli argomenti, quasi tutti, ... sport poco.
A volte vorresti trovare l'interruttore per spegnerlo. Cesare è così!
E' un momento di distensione che condivido con i colleghi, spesso Diego e Damiano, dove, oltre a mangiare, si riesce a parlare di un po' di tutto, anche di musica, di cantanti, brani, del mondo e dei suoi casini. Cerchiamo di non farci mancare qualche risata, che ci metta dell'umore giusto per affrontare il pomeriggio, che ci tolga dalla nebbia dei problemi da risolvere.
Bene, ... pausa finita, ... al lavoro, ci si vede più tardi per il caffè.
https://www.youtube.com/watch?v=GpBFOJ3R0M4&list=PLMYktTfikITCDhVmitcyQp8S45PyfCrut

Garbage - Only Happy When It Rains

Rock your Life!
Mirko





sabato 1 novembre 2014

C'è da preoccuparsi?

Non so voi come la pensiate. Non so se rientrate in questo gruppo di persone. ... Non so!
Professionalmente fare ricerche, analisi, comparazioni, e altro ancora, mi portano ad essere così anche nella vita privata (generalmente vuol dire che ti piace quello che fai), e non posso fare a meno di osservare chi mi sta attorno quando sono al bar per un caffè, oppure in pizzeria, o al ristorante, con mia moglie e mia figlia, o semplicemente passeggiando per le vie del centro.
Quanto osservo, e mi preoccupa, è la mancanza di dialogo.
Sostituito dall'uso irritante del telefono che, quasi consumasse, occupa un posto a tavola come facesse parte della compagnia, .... quando si è al ristorante, oppure al bar. 
E se si passeggia è come un amico invisibile.
Da qualche parte, anni fa, leggevo che in un locale con delle coppie al tavolo si riconoscevano, senza difficoltà, quelle "fresche" da quelle "rodate" semplicemente dalla conversazione che intrattenevano tra loro.
In effetti era così.
Oggi mettere in pratica questo metro di misura diventa difficile, se non impossibile.
Mi rende perplesso vedere coppie che escono la sera per rimanere soli, ... lontano da una giornata di lavoro, ... lontano da una settimana che non finisce mai, e ... consuma il proprio tempo allo smartphone. Su e giù nei profili, passando da un social all'altro, rispondendo a messaggi che di urgente non hanno nulla.
E mi preoccupano quei genitori che imbottiscono i loro figli con tablet e tecnologie varie perché altrimenti non finiscono di mangiare la pizza.
Cazzo! Mi preoccupano quei ragazzini che parlano come i video giochi, e di finire la pizza non ne vogliono sapere.
Cazzo! Mi preoccupano quei fidanzati che, forse, un giorno si sposeranno, o convivranno, e avranno uno smartphone come amico.
Alt.
Riappropriamoci di noi stessi. 
Del piacere di comunicare con gli altri faccia a faccia. 
Non facciamoci rubare il tempo prezioso che abbiamo per parlare tra amici, fidanzati, mariti, mogli, figli, anche con i nostri animali.
Impariamo ad usare con intelligenza gli strumenti che l'evoluzione del mondo ci da.
Forse ameremo di più tutto ... e tutti.
Forse tutto questo ci aiuterà ad essere migliori.
Forse avremo il coraggio di guardarci in faccia e dirci tutto quello che dovremmo senza usare un post od un sms.
SHAPESHIFTED - If you got a problem (spit it out)

Rock your Life!
Mirko